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mercoledì 17 maggio 2017

Poker: "Field" " Imho" "Gambler" “Spewer” " la tabella di Sklansky " "Odds"


To gamble,vuol dire letteralmente gioco d’azzardo, mentre gambler sta ad indicare il classico giocatore d’azzardo.



Imho è usato per indicare l’acronimo della frase ” In my humble opinion “, cioè “secondo la mia modesta opinione



“Field”


è usato per indicare il totale dei giocatori che partecipa ad un torneo o ad una qualsiasi partita

 

“Spewer” 

Sta ad indicare un giocatore eccessivamente aggressivo.


Nella tabella di Sklansky sono inserite solo 72 delle 169 combinazioni possibili. Diciamo che è una tabella che serve a far conoscere un determinato range di mani “basic” con cui iniziare a giocare.Le mani inserite nei primi tre gruppi sono tutte mani molto forti, per cui giocarle in modo aggressivo è sempre un buon modo perché facendo un semplice call si può sempre andare incontro ad uno scoppio dovuto all’entrata nel colpo di un giocatore con una mano marginale e qualora dovesse centrare un buon punto al flop è molto difficile da leggere. Inoltre un errore che si commette spesso è quello di innamorarsi delle proprie carte anche senza avere centrato nulla. Quindi è meglio rilanciare.
Se il tavolo è composto da giocatori chiusi si può anche rilanciare con delle mani che non appartengono ai primi tre gruppi, starting hand mentre se il tavolo è aggressivo si può andare incontro a situazioni spiacevoli anche con la migliore (AA) nel momento in cui entrano nel colpo 2 o più giocatori.
Se invece siamo in middle position il ventaglio di mani con cui rilanciare aumenta. Se c’è già stato un rilancio prima di voi potete fare call o decidere di controrilanciare. Anche in questo caso molto dipende dal tipo di giocatore che ha fatto raise. Potete anche decidere di fare fold. Se invece non c’è stato nessun raise prima di voi è meglio fare una selezione con un buon raise in maniera tale da cercare di evitare dei call dopo di voi ed assicurarvi così di avere una buona posizione dopo il flop.
Le mani del gruppo 7 e 8 possono sembrare abbastanza marginali, ma nel caso in cui non ci sia stato nessun raise potete decidere di farlo voi anche perché avere un call dal piccolo o grande buio è sempre difficile. E comunque se dovesse succedere avete sempre il vantaggio della posizione. Difficilmente il piccolo buio chiamerà visto che ha una persona che parla dietro di lui, e quindi state attenti perché di solito in questa posizione i giocatori tendono a non bleffare mai. Tendete a credergli qualora dovesse controrilanciarvi o fare call, perché sono in una posizione particolare. Nel preflop sono gli ultimi a parlare, ma dopo il flop saranno sempre i primi. Il migliore consiglio che posso darvi comunque è quello di cercare ognuno la propria strada e il gioco migliore che siete in grado di fare.


 Il calcolo delle probabilità sono un’ottima arma, soprattutto se si padroneggia con buona abilità, contro la sfortuna. Possono sempre essere disattese ma alla lunga il vostro gioco ne trarrà un indubbio beneficio. Ma per fare ciò bisogna far propri due concetti assolutamente fondamentali. Partiamo dagli outs: gli outs sono le carte che renderanno più forte la vostra mano e che al momento si crede non essere la migliore. Facciamo un esempio: ragionando a carte scoperte facciamo finta di avere KJ di picche tra le mani, ed il nostro avversario ha AQ di seme diversi dalle carte vostre. Il board è A738, con due picche. In questo caso avete 9 outs per completare la vostra mano ed avere così il punto migliore a tavola. Il calcolo degli outs va sempre combinato con le odds: queste rappresentano la possibilità matematica che quell’evento si verifichi. Nel texas viene applicata rapportando una puntata al piatto e confrontandola con la possibilità di vincere il piatto stesso.
È come se si trattasse di un investimento, si tratta di capire se è favorevole o meno. Tornando all’esempio che abbiamo fatto in precedenza, abbiamo detto di avere 9 outs che ci consentono di floppare il punto migliore e quindi di aggiudicarvi il pot. Il calcolo si basa rapportando gli outs alle carte non viste, che in questo caso sono 46, alle carte totali del mazzo bisogna sempre levare quelle personali e quelle scoperte sul board. Dividendo 46 per 9, si ottiene che la possibilità di chiudere il colore e farvi vincere la mano sia all’incirca del 20%. Ciò vuol dire che nel lungo periodo questo evento si verificherà una volta su 5. Siamo favoriti una volta su 4. Dunque per capire se l’investimento è favorevole bisogna rapportare l’investimento da fare in quel momento al piatto. Se la nostra puntata rappresenta circa il 20% del piatto, allora sarà un investimento corretto, dico circa perché comunque ci può essere una soglia di “errore”, che è variabile ma che non deve essere troppo sfavorevole, altrimenti alla lunga si perderanno più fiches rispetto a quelle che guadagneremo quando flopperemo il nostro punto. Ora che abbiamo una certa confidenza con i numeri iniziamo ad analizzare da un punto di vista statistico varie situazioni in cui ci potremmo trovare.

Preflop, la possibilità che il dealer vi dia una coppia in mano è di 16:1, mentre la possibilità che vi dia una coppia specifica è di 220:1. Ma vediamo meglio come fare nostri questi calcoli. Partiamo sempre dalla base e cioè il fatto che il mazzo è di 52 carte, 13 per ogni seme. Partendo dal calcolo preflop, abbiamo detto che la possibilità di ricevere una coppia specifica, magari AA, sia di 220:1. Nel mazzo ci sono 4 A e la possibilità di ricevere un A qualunque è di 4.:52 che in termini percentuali rappresenta circa il 7%. Ora supponiamo di “sperare” di ricevere un altro A. Ne sono rimasti 3 su 51 carte disponibili. Bisogna combinare i due eventi e cioè 4/52 per 3/51=12/2652 e cioè 1:221(0.46%). Tenere a mente i numeri sotto forma di frazioni piuttosto che di percentuali vi semplificherà molto le cose in questo gioco. Questo come ragionamento preflop. Vediamo cosa succede al flop. Il ragionamento è lo stesso ma conosciamo già le nostre due carte. Supponiamo di avere una coppia in mano e vogliamo capire quante volte faremo tris al flop. Per la prima carte che scenderà abbiamo due carte su 50, per la seconda 2 su 49 e per la terza 2 su 48. Sommando queste possiblità (2/50 +2/49+2/48=1/8 circa) sapremo che una volta ogni 8 faremo tris al flop. Vediamo anche cosa succede al se vogliamo fare calcoli al turn. Ovviamente aumenta il numero di carte conosciute.

Diciamo che abbiamo un progetto di bilaterale da inseguire al turn e river abbiamo otto outs su 47 carte al turn, 8/47, e 8/46 al river che combinate in odds diventano 1:5. Per semplificarvi molto questi calcoli ripassiamo velocemente queste nozioni. La possibilità di avere una coppia qualsiasi in mano è di una volta su 17. La possibilità di avere una coppia specifica è di una volta su 221. Ak di seme uguali lo avremo una volta su 332, mentre Ak di qualunque seme una volta su 83. Due carte qualsiasi dello stesso seme le avremo una volta su 4.7, mentre almeno un asso nelle prime due carte lo avremo una volta ogni 6.7. Per semplificarvi ulteriormente i calcoli adottate questo semplice sistema per capire se vi convien o meno giocare quella mano. Se siete dopo il flop moltiplicate per 4 il vostro out ed avrete la vostra percentuale. Fino agli otto outs utilizzate questo metodo, dai nove ai 12 outs togliete sempre uno dalla somma, dai 13 ai 16 outs dovete togliere 4 dal totale.
(fonte Infiltrato.it)

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